25 settembre 2018

Corso Magenta 14, Milano


Rivedendo un vecchio film di Ermanno Olmi girato a Milano nel 1961 ho ritrovato in una inquadratura il portone di una vecchia casa di corso Magenta.
Per combinazione proprio lì ci abitava una mia zia che di tanto in tanto andavo a trovare e che m'invitava sempre a pranzo, ma al di là di questa simpatica coincidenza mi ha fatto piacere rivedere un luogo conosciuto e frequentato tanti anni fa e poterlo confrontare a come si è trasformato oggi.
A parte l'effetto nostalgia, sempre in agguato, è curioso notare come ai lati del portone con l'arco siano rimasti due locali di ristorazione, un tempo erano un caffè/tabaccheria e una gelateria, locali senza pretese come ce n'erano tanti in città, dai prezzi popolari e dall'aspetto andante, persino un po' dimesso ma autentico e senza tante ricercatezze.
Oggi al loro posto ci sono un bistrot e un sushi bar, locali dall'aspetto moderno e minimalista, molto "design oriented" e in linea con l'odierno stile del centro di Milano.
Non c'è un tempo migliore o peggiore da definire, solo due scatti lontani fra loro 57 anni: un espressivo e un po' sfocato bianco e nero che si confronta a un'immagine a colori di oggi, fatta col telefonino.
21mila giorni fa!

Carlo

09 settembre 2018

Vent'anni dopo


Sembra ieri e invece sono già passati vent'anni. Vent'anni senza Lucio Battisti.
Eppure la sua musica è sempre un po' presente fra noi e con noi.
Chi lo amava non lo dimenticherà mai è ovvio, ma anche chi lo ha conosciuto dopo e non ha vissuto gli anni magici delle sue canzoni, e ne sono passati 50, riconosce l'incanto di quelle strane e avvincenti melodie accompagnate sempre da parole toccanti e mai banali.
Altri cantautori, cantanti e musicisti ci sono stati con lui e dopo di lui, tutti molto bravi, alcuni di grandissimo valore, ma Lucio Battisti è speciale e lo si capisce in queste ricorrenze che lo celebrano. Lui è qualcosa di più.
La sua morte prematura – aveva solo 55 anni – ne ha accentuato la leggenda, e ancora prima la sua sparizione dalla scena pubblica ne aveva alimentato il mito.
Che peccato sapere che i diritti di diffusione della sue canzoni sono oggetto di contese giudiziarie in nome di una difesa a oltranza della privacy e di percentuali d'incasso tra gli eredi ed altri, un patrimonio di questa levatura dovrebbe essere goduto degli italiani liberamente, ma anche questa questione prima o poi si risolverà, è sicuro: le meschinità passano i valori restano.
E allora: ciao Lucio, ci farai ancora tanta compagnia con le tue canzoni e la tua voce inconfondibile. Ma ci trasmetterai anche tanta nostalgia: di un'epoca irripetibile, dei nostri anni giovanili, di un'Italia meno volgare e di tante altre cose ormai perdute.

Vent'anni dopo.