Bon anniversaire!

Una foto di Carla oggi.
34 anni e non dimostrarli. Beve tutto l'anno acqua di fonte di Col St. Jean.
Auguri.

Tirarselo addosso

Dopo il black out virtuale siamo passati a quello reale, insomma averne parlato è equivalso a tirarci addosso anche un vero black out elettrico.
Ieri, causa una perdita d'acqua dall'appartamento soprastante che ha interssato la parete dove è collocato il nostro contatore elettrico siamo rimasti per parte della giornata e della sera senza luce, ci eravamo già organizzati con candele (quelle di natale) e torce elettriche e saremmo senz'altro andati a letto presto, poi tutto si è risolto. Non si ha idea di cosa significhi il click di un interruttore che ti accende la luce finché non provi a restare col "pacco" in mano.
Morale: non bisogna scherzare troppo con le parole perché poi si ribellano e affermano il loro significato concreto, tiè, tiè, tiè.

Scusate, black out mentale. E non passa.
Comunque si attendono commenti anche senza notizia.

Cosa? Come hai detto?

Mi è capitato di trascorrere un paio d'ore in un locale, un cocktail bar molto bello e molto grande in perfetto stile anni '50, credo che si debba dire "lounge style", che si chiama Connie Douglas.
Però, c'è un però, che non riguarda solo questo luogo ma in generale tutti questi tipi di locale: la gradevolezza del posto era completamente vanificata dall'assordante musica che veniva sparata addosso ai presenti, e non sto parlando di una discoteca.
Fare una conversazione è faticosissimo fino a dover leggere, per sicurezza, sulle labbra di chi ti parla, se poi qualcuno dei presenti è straniero oltre alla difficoltà linguistica si aggiunge anche quella uditiva, di entrambi naturalmente.
So di non essere il cliente giusto per questi posti, la mia età me lo vieta, ma giuro che non capisco come si possa soffrire così. Trattamento sadomaso per le orecchie e per i nervi. Ma nessuno si ribella?
Il vero relax l'ho provato all'uscita quando mi sono avviato al parcheggio.
E buonanotte.