26 settembre 2019

Dagli all'untore


Oggi pomeriggio sono salito su un tram, mi siedo e subito avverto un leggero ma costante odore di merda che aleggia intorno a me.
Guardo alla mia sinistra: c’è un giovanotto che sta consultando il suo smartphone, normale penso. Sbircio alla mia destra: una signora distinta e di una certa età guarda dritto davanti a sé. Normale anche questo. Ma chi sarà il portatore del tanfo?
Va bene non ci penso più e faccio diverse fermate immerso e circonfuso dall’odore prima di scendere. Finalmente giù.
Cammino per più di un’ora e mezza prima di riprendere il tram, un altro, per tornare a casa. Appena seduto avverto di nuovo il tanfo di prima. Cavolo, come può essere?  Con cautela guardo sotto la mia scarpa sinistra. Sorpresa: ben distribuita sotto la suola scolpita affiora un abbondante escremento canino. Sono io!
Morale: siamo istintivamente portati a cercare sempre negli altri la responsabilità degli inconvenienti, dei guai, delle calamità e quant’altro succede di male intorno a noi. Perché?
Meglio sarebbe prima controllare noi stessi, le nostre responsabilità, i nostri comportamenti. 
Questo è l’andazzo, l’accaduto mi ha fatto riflettere e… pulire i mocassini.

21 settembre 2019

Ho ceduto alla nostalgia

Ho ceduto alla nostalgia lo ammetto.
Ecco una foto di tanti anni fa di quand'ero boy scout insieme a tutta la squadriglia Daini di cui facevo parte nel reparto Milano 1°.
Io sono il più piccolo dello schieramento, il secondo da sinistra, un po' impettito ma molto fiero di far parte di questo gruppo e di questa esperienza educativa che tanto mi ha dato e di cui conservo un ricordo totalmente positivo.
Era il 1962 e avevo dodici anni, una personalità da formare e tanta fiducia nel futuro.
Chissà che fine hanno fatto i compagni di questa meravigliosa avventura? A parte lo scout col foulard bianco, Alberto, col quale sono ancora amico e in costante contatto, tutti gli altri non li ho più incontrati ne visti, neanche per caso, probabilmente se accadesse non li riconoscerei neppure. Certo: non tutti erano simpatici, come ad esempio il terzo da sinistra che si chiamava Paolo se non sbaglio, un insopportabile ragazzo pieno di superbia che non perdeva occasione per fare osservazioni a tutti. Capita, ma complessivamente era una bella convivenza tra vita all'aria aperta, campeggi in tenda, montagne e bivacchi intorno al fuoco.
Alti tempi, altri ricordi. Però belli!

Carlo