16 aprile 2007

La promessa


Qualche settimana dopo la serie dei monumenti da demolire mi ero impegnato a cercare l'altro lato della medaglia, quello di pregio, l'esteticamente bello di Milano. Ebbene: non si può fare. Ne espongo le ragioni.

Milano è trascuratezza diffusa.
Non si può dire che ci siano molti rifiuti in giro ma neanche che sia troppo pulita. È piena di cantieri eternamente aperti, di auto sui marciapiedi, di edifici in restauro perennemente ingabbiati dalla pubblicità degli sponsor, che dio li stramaledica. Ci sono zone pedonali che certe sere diventano pattumiere, sorvolo sul quartiere della darsena: una cloaca e poi marciapiedi pieni di pali, cartelli mobili, transenne abbandonate, giardinetti polverosi più per cani che per cristiani e tanti scarabocchi sui muri che osano chiamare graffiti, insomma un disastrino.

Altro che decoro, qui nemmeno la decenza è presente, siamo al di sotto del livello di guardia e non è detto che la colpa sia sempre degli amministratori pubblici, in compenso la speculazione edilizia è al suo massimo, quella privata e quella pubblica, con tanti progetti in corso e tanti in divenire: la città della moda, il progetto Citylife sulla vecchia fiera, la biblioteca europea a porta Vittoria ecc. ecc. ecc.

Morale: lo sviluppo avanza e tutto travolge costi quel che costi e chi non si adegua: peggio per lui. Ciapa danè, ciapa danè!

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ma nooo Carlo!
Aspettavo con ansia, non ci credo...

10:52 PM  
Anonymous Anonimo said...

dai, Carlo

fai un'altro giro
- qualcosa ci sarà...

julia

7:31 PM  

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